Le ricerche sulla terapia genica dell’azienda ProQR: dove eravamo rimasti?
Era Maggio del 2021 quando abbiamo contattato l’azienda ProQR Therapeutics, una piccola ma molto attiva realtà nel campo della ricerca per le terapie geniche con base a Leiden in Olanda, per conoscere gli sviluppi della loro attività, a seguito delle incoraggianti notizie giunte sui risultati di una sperimentazione clinica di fase 1/2, condotta su pazienti con mutazione all’esone 13 del gene USH2A causa di Sindrome di USHER 2A o di Retinite Pigmentosa non Sindromica. In particolare, sapendo che a breve avrebbe dovuto partire la fase 3 dello studio, l’interesse era quello di conoscere i criteri di inclusione che avrebbero adottato per arruolare i pazienti nei due studi denominati Sirius e Celeste, in modo tale da poter divulgare l’informazione ai nostri contatti affinché coloro che fossero stati interessati ai trial potessero partecipare. R.P. Liguria ODV ha mantenuto i contatti con l’azienda, in attesa dell’inizio della sperimentazione che era prevista per la fine di quell’anno/1° trimestre del 2022.
A seguito di varie vicissitudini, non ultime – a quel che ci risulta – le richieste da parte degli enti regolatori di ulteriori documentazioni scientifiche che, di fatto, avrebbero aumentato i costi di sperimentazione, ProQR ha dovuto desistere e interrompere la sperimentazione e lo sviluppo anche per un’altra potenziale terapia, quella per l’Amaurosi Congenita di Leber dovuta a una mutazione del gene CEP290.
Ne è passato di tempo, ma ora possiamo dire che le nostre speranze in una ripresa delle attività non sono state vane: dopo un preaccordo tra ProQR e i Laboratori Théa, avvenuto nell’estate scorsa (2023), le trattative si sono recentemente concluse con esito positivo. Théa, con sede a Clermont-Ferrand in Francia, una grande realtà con laboratorio indipendente specializzato nella ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti oftalmologici, sicuramente una delle più prestigiose nel campo internazionale dell’oftalmologia, ha acquistato i diritti per lo sviluppo di entrambi i trattamenti: Ultevursen e Sepofarsen.
Brevemente vediamo quali sono le caratteristiche di queste due terapie dai nomi non certo di facile lettura: Ultevursen, come dicevamo, siglato in precedenza come QR-421a, è stato sviluppato per i pazienti con mutazione dell’esone 13 nel gene USH2A causa di Sindrome di USHER 2A o di Retinite Pigmentosa non Sindromica e, nello studio clinico “Stellar” di fase 1/2, ha dimostrato benefici in termini di visus e sensibilità retinica.
Sepofarsen è stato sviluppato per l’Amaurosi Congenita di Leber causata da una mutazione nel gene CEP290 e, nello studio clinico di fase 2/3 “Illuminate”, alcuni pazienti pur non avendo raggiunto completamente gli obbiettivi finali, hanno avuto significativi miglioramenti visivi.
Come funzionano queste terapie, che vengono somministrate entrambe tramite iniezione intravitreale? esse fanno parte degli “oligonucleotidi antisenso”, che sono dei frammenti di DNA costruiti appositamente per bloccare l’espressione del RNA in un determinato punto (dove è presente l’errore), permettendo quindi alle cellule di produrre una proteina, magari ridotta, ma comunque corretta. Il loro utilizzo risulta essere particolarmente adatto rispetto ad altri approcci di terapia genica, come per esempio i vettori virali quando, come nel nostro caso, si è in presenza di geni di grandi dimensioni.
In definitiva, considerando la situazione, l’intervento di Théa appare senz’altro provvidenziale affinché queste due terapie trovino la strada della loro applicazione clinica sull’uomo. Théa è un’azienda appartenente alla famiglia Chibret, che ha una tradizione di 150 anni nel campo dell’oftalmologia; nell’investimento effettuato, secondo i termini dell’accordo con ProQR, quest’ultima ha ricevuto un pagamento iniziale di 8 milioni di euro e potrebbe avere diritto fino a 165 milioni di euro in ulteriori pagamenti di sviluppo, regolamentazione e guadagni commerciali in base ai relativi traguardi che saranno raggiunti, nonché royalties sulle vendite commerciali negli Stati Uniti e nell’Unione Europea, insomma due pesanti incentivi al fine di arrivare presto e bene al traguardo.
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