Progetto HORUS
Considerando le difficoltà che molte persone con problemi di vista devono affrontare nel quotidiano, è stato realizzato un dispositivo – denominato HORUS – con lo scopo di agevolare ed aiutare in queste situazioni l’utente. In particolare, supportare gli ipo-non vedenti durante la lettura di testi, il riconoscimento di oggetti e volti delle persone, l’individuazione degli ostacoli per strada e le strisce pedonali, ed altre attività individuali che spesso risultano essere fonte di stress.
Horus è stato dotato di mini telecamere che rilevano l’ambiente circostante, comunicando all’utente ciò che percepiscono, e che possono essere poste sopra una qualunque montatura da occhiali (non è necessario nessun modello specifico di montatura), oppure su una struttura appositamente realizzata.
La comunicazione avviene attraverso l’uso di una sintesi vocale e di un sensore che utilizza come via di trasmissione la via ossea (la trasmissione ossea è stata scelta in quanto soluzione che lascia, specialmente quando si è in campo aperto, la possibilità di udire i rumori che ci pervengo dall’ambiente circostante a tutto vantaggio della sicurezza personale).
Il dispositivo prevede da parte dell’utente inoltre l’utilizzo di pulsanti oppure di comandi vocali, per poter comunicare a Horus e porgli delle richieste riguardo alla scena osservata, ottenendo così preziose informazioni altrimenti difficili da reperire.
A completamento descrittivo dell’iniziativa si riferisce che la stessa oltre ad ottenere vastissimo consenso tra le persone ipo-non vedenti è stata oggetto di vari riconoscimenti e premi sia in campo nazionale che internazionale.
Già agli esordi dell’idea, sviluppata dalla start-up Horus Technology, l’associazione ne ha seguito con molto interesse gli sviluppi, partecipando attivamente con un finanziamento in risposta all’azione di crowfunding emessa dall’azienda per realizzare il prototipo del dispositivo.
L’associazione inoltre, attraverso i volontari e persone ipo-non vedenti in contatto con la realtà associativa, ha partecipato e collaborato attivamente nei vari test coordinando gli incontri che si sono svolti presso la Clinica Oculistica dell’Università di Genova, al fine di fornire i propri suggerimenti per lo sviluppo del dispositivo.
L’Associazione ha promosso un incontro tra il personale, docente e non, della Clinica Oculistica dell’Università di Genova ed i tecnici di Horus Technology per definire i criteri di inclusione di un gruppo di soggetti (pazienti) nella sperimentazione del dispositivo sopra citato di lettura e orientamento personale per ipo-non vedenti. L’associazione ha proposto l’inserimento di pazienti con caratteristiche eterogenee, in moda da rispettare la realtà dei futuri fruitori del dispositivo.
Dall’incontro è scaturito l’interesse e la volontà di collaborare al programma di sviluppo, visto le potenzialità che si propone il progetto, da parte del personale della Clinica Oculistica.
Il personale sopra citato, composto dalle figure professionali dell’oculista e dell’ortottista-assistente in oftalmologia, ha seguito i pazienti durante le prove del dispositivo.
Altresì nel novembre 2016 uno studente, che ha frequentato il corso di ortottista/assistente in oftalmologia, figura professionale che prevede tra le altre, anche attività nell’ambito della riabilitazione visiva, ha presentato la propria tesi di laurea sul dispositivo.
Al momento attuale, concluse le procedure di registrazione, il dispositivo entrerà nella fase di commercializzazione.
Horus sarà riconducibile ai codici del nomenclatore tariffario di: OCR e sintesi vocale.